Sono una giovane mamma, mio figlio frequenta la I elementare e da alcuni mesi mi fa delle domande sulla sessualità che mi lasciano perplessa, in casa evitiamo di fare certi discorsi, mi chiedo dove può avere sentito o visto ciò che chiede: come e perché le persone si baciano e altre ancora, a volte anche le espressioni usate mi mettono ansia. Mi devo preoccupare e come o come possiamo gestire questa situazione?
Michela Emilia Romagna
Risposta
Parlare di sessualità con i bambini non è semplice, ogni genitore attento e sensibile alla crescita affettiva e psicologica del suo bambino si pone mille dubbi: come e quando affrontare l’argomento, quale lessico adottare.
• Spesso ci si misura con un vissuto di imbarazzo e di inadeguatezza nel gestire certe situazioni, ancor più se il genitore a sua volta ha ricevuto una educazione sex rigida o carica di tabù e di censure. Peraltro oggigiorno i bambini sono più esposti a messaggi più o meno diretti di natura sex, pensiamo a tutte le immagini televisive o pubblicitarie, ai discorsi o battute degli adulti , ma anche dei coetanei o di ragazzi più grandi, situazioni che generano una precoce curiosità su questi argomenti.
• Non dimentichiamo che i bambini sono molto attenti e hanno delle antenne sensibilissime, assimilano e registrano tutto ! Come comportarsi?
• È certamente positivo che suo figlio ponga a voi genitori domande sulla sessualità, significa che si fida di voi, è bene evitare silenzi o risposte incerte e frettolose. Si deve rispondere sempre, senza rimandare a “…quando sarà grande”
• Le risposte devono essere calibrate e graduate all’età del bambino, rispettando i suoi tempi di comprensione, un bimbo piccolo necessità di risposte semplici, ricorrere a metafore o immagini del mondo animale o floreale può aiutare.
• Bisogna comunque assicurare una continuità di dialogo, trasmettendo un messaggio forte di disponibilità e presenza costante, ponendo attenzione anche al valore della affettività che ogni contenuto sex porta con sé.